La condensa è un fenomeno che si manifesta nell’edilizia poiché è legato all’attività stessa dell’uomo. La produzione di vapore acqueo, oltre a quella relativa ad attività specifiche, come quelle svolte in cucina e nei bagni, è anche legata a funzioni vitali. Ogni persona, con la respirazione e la sudorazione, produce in media da un litro a un litro e mezzo d’acqua al giorno sotto forma di vapore acqueo che si propaga nell’ambiente circostante.
In molte stagioni si aggiunge anche l’umidità atmosferica e la minore frequenza di ricambi d’aria, come accade in inverno per non disperdere il calore creato con i riscaldamenti. Questo tipo di umidità è all’origine dello sviluppo di muffe, che possono avere un impatto molto nocivo sulla salute.
L’aria che ci circonda è costituita da un insieme di elementi diversi ed anche di vapore che si forma a causa dell’evaporazione dell’acqua presente in natura. L’aria assorbe vapore acqueo, fenomeno che si intensifica con l’aumentare della temperatura, fino a diventare satura modificando il proprio volume.
Temperat. °C | -10° | 0° | 10° | 20° | 30° | 40° | 50° | 60° | 70° |
Peso Acqua gr. | 2.15 | 4.89 | 9.54 | 17.7 | 31.7 | 55.1 | 94.2 | 160.36 | 282.97 |
Se l’umidità relativa è del 50% e la temperatura è di 20°, poichè l’aria satura contiene, a 20°, gr. 17,7 di acqua per metro cubo, l’aria dell’ambiente considerata conterrà 0,5×17,7=gr. 8,85 d’acqua per mc. Se l’aria si raffredda, il suo volume diminuisce con espulsione del vapore, se il raffreddamento è molto rapido come succede in seguito all’impatto contro una superificie più fredda, il vapore condensa e si trasforma in gocce d’acqua. Queste gocce si depositano sulla superficie fredda e costituiscono la cosiddetta “rugiada”; la temperatura alla quale avviene questa condensazione è detta temperatura di rugiada e il punto in cui inizia è definito punto di rugiada.
La tabella che segue fornisce i valori in gradi di raffreddamento dell’aria per calcolare la temperatura di rugiada in un ambiente partendo dalla temperatura e dalla percentuale di umidità relativa.
Ad esempio: per determinare il punto di rugiada, cioè l’inizio della comparsa di condensa in un ambiente avente temperatura di 20°C e umidità relativa del 50%, occorre sottrarre alla temperatura il valore del raffreddamento rilevabile nella tabella alla colonna 50% in linea con i 20°C cioè 10,7°C che , sottratta ai 20°C, indica che la temperatura di rugiada, con la stessa umidità relativa, è di 9,3°C cioè l’inizio del fenomeno di condensa.L’apparizione della condensa è più evidente sui materiali molto compatti (non porosi) come superfici metalliche, vetri, specchi etc poiché nel caso di materiali porosi (mattoni, legno, tessuti), cioè con assorbimento maggiore, l’acqua che si deposita al momento della condensazione viene in parte assorbita e quindi non appaiono le gocce.
Il fatto che nelle abitazioni la condensa si presenti sulle superfici vetrate non è sintomo di un serramento di scarsa qualità. E’ un fenomeno naturale; ma ad una superficie più fredda, propria di un serramento male isolato, corrisponde una quantità di condensa maggiore.
Oggi l’edilizia è soggetta a tempi molto brevi, ovvero si tende a costruire nel più breve tempo possibile. Questo taglia i tempi necessari a una corretta asciugatura delle parti che contengono più acqua: intonaco, pitture, massetti, ecc. Per questo il fenomeno della condensa ha un peso maggiore per le nuove abitazioni che per quelle più vecchie alle quali è stato concesso più tempo per asciugarsi.
Durante l’inverno il fenomeno della condensa ha una probabilità ancora maggiore di manifestarsi sulle superfici murarie, dove può dare luogo a segni di degrado quali la formazione di muffe e alterazioni della pittura; nei casi più gravi si può arrivare al distacco dell’intonaco e alla disgregazione dei muri.
Queste manifestazioni sono più frequentemente visibili negli sgabuzzini, poco isolati o esposti alle intemperie, in bagni, lavanderie, cucinini e in tutti quegli ambienti di piccole dimensioni nei quali, per ragioni legate all’uso, l’umidità è più elevata.
Come abbiamo detto in precedenza, la quantità di vapore d’acqua che può essere disciolta nell’aria è variabile e dipende dal clima, nonché dalle condizioni abitative e strutturali dell’abitazione.
In un clima umido, con abbondanza di precipitazioni ad esempio, l’umidità dell’aria esterna è elevata e può essere superiore all’umidità interna. La temperatura interna influisce a sua volta sulla concentrazione di umidità, visto che le attuali abitazioni sono tutte dotate di riscaldamento e di finestre con chiusure ermetiche.
In un ambiente chiuso, rilevanti quantità di umidità vengono prodotte dalle piante, dalla sola presenza umana o dalle attività che in esso vengono compiute quali ad esempio il cucinare o fare la doccia. All’interno di un appartamento possono formarsi anche 10 litri di acqua al giorno.
Le strutture abitative di nuova costruzione sono quelle più pericolose per la formazione di condensa; infatti, oggi si costruisce in modo molto veloce non lasciando asciugare bene elementi quali l’intonaco interno/esterno, massetti per pavimenti, ecc. La successiva installazione dei serramenti, dotati di chiusura ermetica, vetro camera, doppie guarnizioni e quindi con elevata tenuta all’aria, isolano da tutti i fattori esterni e contribuiscono a creare la condensa perché, come è facile intuire, l’umidità interna non ha modo di fuoriuscire.
Come abbiamo detto in precedenza, la quantità di vapore d’acqua che può essere disciolta nell’aria è variabile e dipende dal clima, nonché dalle condizioni abitative e strutturali dell’abitazione.
Una corretta ventilazione è il metodo migliore per contrastare la condensa. Anche per risparmiare sull’energia per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, è più indicato spalancare completamente 4/5 volte al giorno tutte le finestre piuttosto che lasciare spiragli aperti per lungo tempo.